Scapola (scapola)

Cos’è la scapola

La scapola, conosciuta anche come scapola, è un osso sottile, piatto, di forma approssimativamente triangolare, posizionato su entrambi i lati della parte superiore della schiena. Questo osso, insieme alla clavicola e al manubrio dello sterno, costituisce la cintura pettorale (spalla), che collega l’arto superiore dello scheletro appendicolare allo scheletro assile.

Dove si trova la scapola

La scapola è situata nella parte superiore posteriore della gabbia toracica e si estende dalle costole 2-7. Si trova tra l’osso del braccio, l’omero e la clavicola.

Posizione della scapola

Fatti sulla scapola

TipoOsso piatto

Quanti ce ne sono nel corpo umano?      2 (1 su ciascun lato) Si articola con          & nbsp;    1. Omero nella regione gleno-omerale  o articolazione della spalla
2. Clavicola nell’articolazione acromionclavicolare

Radiografia della scapola

Come si muove la scapola

Il movimento di questo osso è accoppiato con quello dell’omero, il che significa che ogni volta che muovi il braccio, si muove anche la scapola. Può muoversi in sei modi diversi, avvicinarsi (ritrarsi) e allontanarsi (protrarsi) dalla colonna vertebrale, su e giù (elevarsi e abbassarsi) e anche ruotare verso l’alto e verso il basso. Ad esso sono attaccati 17 muscoli che aiutano a produrre questi movimenti.

Funzioni

La scapola aiuta in diversi movimenti quotidiani e nel movimento fluido della parte superiore del braccio, in base ai movimenti sopra menzionati.

  • Aiuta il movimento in avanti e all’indietro della cintura pettorale e dei muscoli del torace avvicinandosi e allontanandosi dalla colonna vertebrale.
  • Durante alcuni movimenti, come l’alzata delle spalle, l’intera capsula della spalla si muove su e giù a causa dell’elevazione e della depressione di questo osso.
  • Stabilizza la capsula della spalla durante il movimento eccessivo del braccio ruotando verso l’alto e verso il basso.

Sviluppo e ossificazione

La scapola si sviluppa nello stadio embrionale e si ossifica da un centro primario e sette centri secondari. Il centro di ossificazione primario appare vicino alla cavità glenoidea durante l’ottava settimana di sviluppo fetale. Su sette, il primo centro secondario appare nel mezzo del processo coracoideo durante il primo anno e si fonde a 15.

Un altro centro di ossificazione, chiamato centro subcoracoideo, si sviluppa nella radice del processo coracoideo intorno ai 10 anni e si fonde tra i 16 ei 18 anni. Altri centri, incluso uno per i 2/3 inferiori del margine della cavità glenoidea, due per l’acromion, uno per il bordo mediale e uno per l’angolo inferiore, compaiono durante la pubertà e si fondono all’età di 25 anni.

Anatomia – Parti della scapola

Il corpo della scapola è costituito da una lama piatta di forma triangolare, con l’apice appuntito in basso. Poiché è triangolare, ha tre bordi.

Diagramma etichettato delle parti della scapola

Bordi e angoli

  1. Bordo superiore: è il bordo più corto e sottile.
  2. Bordo mediale: è un bordo sottile che corre parallelo alla colonna vertebrale e viene spesso chiamato bordo vertebrale.
  3. Bordo laterale: è conosciuto anche come bordo ascellare e corre verso l’apice dell’ascella. Dei tre bordi, è il più spesso e il più forte. Porta anche la cavità glenoidea, che si articola con la testa arrotondata dell’omero, formando l’articolazione della spalla o articolazione gleno-omerale.

Ha anche tre angoli:

  1. Angolo laterale: dove il bordo superiore converge con il bordo laterale.
  2. Angolo superiore: dove il bordo superiore incontra anche il bordo mediale.
  3. Angolo inferiore: dove i bordi mediale e laterale si incontrano.

Superfici

1. Superficie costale

È la superficie anteriore della scapola rivolta verso la gabbia toracica o toracica.

Ha una grande depressione concava su gran parte della superficie, chiamata fossa sottoscapolare, da dove ha origine il muscolo sottoscapolare della cuffia dei rotatori.

Questa regione è segnata da creste longitudinali, di cui una spessa cresta si unisce al bordo laterale. Questa parte dell’osso funge da leva per l’azione del muscolo dentato anteriore, aiutando ad allontanare il braccio dal corpo.

Una proiezione a forma di uncino, chiamata processo coracoideo, ha origine dal bordo superiore della testa della scapola, sporgendo in avanti e curvandosi lateralmente, giacendo sotto la clavicola.

2. Superficie laterale

Questa superficie della scapola è rivolta verso l’omero.

I suoi punti di riferimento ossei importanti sono:

Fossa glenoidea – È una cavità piriforme poco profonda situata nell’angolo laterale della scapola. Si articola con la testa arrotondata dell’omero, formando l’articolazione gleno-omerale (spalla).

Tubercolo sopraglenoideo – È una piccola proiezione ruvida situata immediatamente sopra la fossa glenoidea vicino alla base del processo coracoideo.

Tubercolo infraglenoideo – È un’impronta approssimativa situata sulla parte laterale della scapola, immediatamente sotto la fossa glenoidea.

3. Superficie posteriore

Questa superficie della scapola è rivolta verso l’esterno. Da qui originano la maggior parte dei muscoli della cuffia dei rotatori della spalla. I suoi punti di riferimento anatomici importanti sono:

Colonna vertebrale: è una placca ossea triangolare situata sulla superficie posteriore, che corre trasversalmente attraverso la scapola, dividendo la superficie dorsale della scapola in fossa sopraspinata e infraspinata. Le due fosse rimangono collegate dall’incisura spinoglenoidea, situata lateralmente alla radice della colonna vertebrale, colmata dal legamento spinoglenoideo. Ha tre bordi e due superfici. Il suo bordo posteriore, la cresta della colonna vertebrale, porta le labbra superiori e inferiori.

Fossa sovraspinata: è l’area sopra la spina della scapola.  È concavo, liscio e più largo all’estremità vertebrale che all’estremità omerale. Il muscolo sovraspinato ha origine dal centro di quest’area. È molto più piccola della fossa infraspinata e porta lateralmente la fossa spinoglenoidea. La fossa ospita il canale soprascapolare, che collega l’incisura soprascapolare e l’incisura spinoglenoidea che convoglia il nervo e i vasi soprascapolari.

Fossa infraspinata: è l’area sotto la spina della scapola. È convesso e molto più grande del precedente. Nella parte superiore, verso il margine vertebrale, presenta una concavità poco profonda. Al centro è convesso, mentre in prossimità del bordo laterale presenta un profondo solco che va dalla parte superiore verso quella inferiore.

Acromion: è una grande proiezione ossea sull’estremità superiore della scapola. Si inarca sopra l’articolazione della spalla, articolandosi con la clavicola nell’articolazione acromionclavicolare (AC).

Articolazioni

  1. Articolazione gleno-omerale: è un’articolazione sferica formata tra la fossa glenoidea della scapola e la testa arrotondata dell’omero.
  2. Articolazione acromionclavicolare: è un’articolazione di scorrimento tra l’acromion della scapola e la clavicola.

Muscoli attaccati alla scapola

Poiché la scapola ha una superficie ampia, ad essa si attaccano un gran numero di muscoli. I 17 muscoli attaccati qui fissano la scapola alla parete toracica e le permettono di muoversi. Quattro muscoli, vale a dire sottoscapolare, infraspinato, piccolo rotondo e sovraspinato, formano la cuffia dei rotatori, che copre la capsula della spalla.

Questi muscoli sono elencati di seguito e classificati a seconda che provengano dalla scapola o si inseriscono in essa.

Origina dalla scapola

  1. Muscolo deltoide: origina dal bordo inferiore della cresta della colonna vertebrale fino al bordo laterale dell’acromion. Aiuta ad avvicinare e allontanare il braccio dal corpo e anche a ruotarlo a livello dell’articolazione della spalla.
  2. Muscolo sovraspinato:  Origina dalla fossa sovraspinata. Allontana il braccio dal corpo.
  3. Muscolo sottospinato: origina dalla fossa sottospinata e comporta la rotazione laterale dell’articolazione della spalla.
  4. Muscolo tricipite brachiale (testa lunga): origina dal tubercolo infraglenoideo. È responsabile dell’estensione del gomito.
  5. Muscolo piccolo rotondo: origina dal bordo laterale o ascellare della superficie posteriore ed effettua la rotazione laterale dell’articolazione della spalla.
  6. Muscolo grande teres: nasce dalla superficie posteriore dell’angolo inferiore e dalla parte inferiore del bordo laterale. Aiuta a portare il gomito verso il corpo e anche a ruotare l’articolazione della spalla.
  7. Muscolo gran dorsale: originato dall’angolo inferiore, svolge diverse azioni, come la protrazione e la retrazione del braccio e la rotazione mediale dell’articolazione della spalla.
  8. Muscolo coracobrachiale: origina dal processo coracoideo. È coinvolto nella retrazione e nella depressione dell’articolazione della spalla.
  9. Muscolo bicipite brachiale (testa lunga e corta): la testa lunga origina dal tubercolo sopraglenoideo, mentre la testa corta proviene dal processo coracoideo. Aiuta a piegare il gomito.
  10. Muscolo sottoscapolare: origina dalla fossa sottoscapolare e produce depressione e rotazione mediale dell’articolazione della spalla.
  11. Muscolo omoioideo: origina dal bordo superiore (adiacente all’incisura soprascapolare) e provoca la depressione dell’osso ioide.

Inserimento sulla scapola

  1. Muscolo trapezio: si inserisce superiormente lungo la colonna vertebrale, il processo acromiale e la clavicola. Aiuta ad elevare e ruotare la scapola durante la protrazione dell’omero oltre i 90 gradi.
  2. Muscolo elevatore della scapola: inserito nell’angolo superiore e nel bordo mediale. Aiutano a sollevare la scapola.
  3. Muscolo maggiore romboidale: si inserisce nel bordo mediale. Esegue l’elevazione e la retrazione della scapola.
  4. Muscolo minore romboidale: si inserisce sopra la spina scapolare. Le sue azioni comprendono l’elevazione e la retrazione della scapola.
  5. Muscolo dentato anteriore:  L’inserzione avviene lungo il bordo mediale, dall’angolo superiore a quello inferiore. Protrae, ruota e stabilizza la scapola.
  6. Muscolo piccolo pettorale:  Viene inserito nel processo coracoideo. Aiuta nella protrazione e nella depressione della scapola.

Scapola sinistra e destra – Come identificare

Scapola sinistra e destra

Un modo rapido per identificare se la scapola proviene dal lato destro o sinistro del corpo:

Per prima cosa, tieni l’osso all’angolo inferiore e orientalo in modo che la superficie posteriore convessa sia rivolta verso di te. In questa posizione, la cavità glenoidea è rivolta lateralmente verso l’esterno e la colonna vertebrale è chiaramente visibile.

Se la colonna vertebrale indica le ore 2, è la scapola destra. In alternativa, se indica le 10, è quello di sinistra.

Un altro modo per identificare il lato è osservare verso quale lato è rivolta la cavità glenoidea. Tenendo l’osso nella posizione sopra menzionata, se la cavità glenoidea è rivolta a destra rispetto al tuo corpo, quella è la scapola destra e viceversa.

Domande frequenti

D.1. Quali muscoli stabilizzano la scapola?

Risposta. I muscoli che stabilizzano la scapola sono il dentato anteriore, i romboidi, l’elevatore della scapola e i muscoli trapezio.

D.2. La scapola è parte dello scheletro assile?

Risposta. No, la scapola non fa parte dello scheletro assile.

D.3. La scapola è parte dello scheletro appendicolare?

Risposta. Sì, la scapola fa parte dello scheletro appendicolare.

D.4. Ci sono differenze tra la scapola maschile e quella femminile?

Risposta. Secondo una ricerca condotta sugli europei di origine ispanica, è stato riscontrato che la scapola femminile è più corta di quella maschile.

Riferimenti

  1. La scapola – Teachmeanatomy.info
  2. Scapola – Radiopedia.org
  3. Scapola – Innerbody.com
  4. Scapola – Sciencedirect.com
  5. Scapola – Kenhub.com
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