Cos’è l’osso dell’omero
L’omero è un lungo osso del braccio umano, che va dalla spalla al gomito. È l’osso più grande del braccio umano e l’unico nella parte superiore del braccio, a volte indicato come osso del braccio superiore. L’omero funge da punto di attacco per molteplici muscoli potenti e aiuta in tutte le attività delle braccia, come scrivere, sollevare pesi e lanciare.
Essendo una delle ossa più lunghe del corpo, è più soggetta a fratture in caso di impatto.
Dove si trova l’omero
L’omero si trova tra le articolazioni della spalla e del gomito nella parte superiore del braccio.
Fatti sull’omero
Funzioni
- Aiuta il funzionamento dell’arto superiore fornendo supporto strutturale e fungendo da sito di attacco per 13 muscoli che aiutano nei movimenti della mano e del gomito.
- La testa dell’omero costituisce una parte dell’articolazione sferica della spalla, che è il punto di inserzione dei muscoli che compongono il cingolo scapolare.
- Diversi legamenti presenti in quest’area aiutano a proteggere la muscolatura. Forniscono anche movimento all’articolazione della spalla.
- La vena basilica, viaggiando vicino all’omero, aiuta a drenare parti della mano e dell’avambraccio.
- Il plesso brachiale situato nella parte anteriore dell’osso fornisce sensibilità e movimento a tutti i muscoli del braccio e ad alcune parti del collo e del midollo spinale.
Struttura e anatomia
L’omero comprende una regione prossimale, una diafisi e una regione distale. Tutti questi sono importanti punti di riferimento anatomici.
L’anatomia dettagliata di ciascuna parte è discussa di seguito:
1. Punti di riferimento prossimali dell’omero
Testa: l’estremità prossimale dell’omero forma una struttura liscia e sferica conosciuta come testa. È la sfera nell’articolazione sferica della spalla, dove la cavità glenoidea della scapola funge da presa. Grazie alla sua forma rotonda, la testa ruota attorno al proprio asse in corrispondenza dell’articolazione della spalla e si muove in tutte le direzioni.
Collo anatomico: appena sotto la testa, l’omero si restringe nel collo anatomico. Separa la testa dalle altre due regioni: tuberosità maggiore e minore.
Grande tubercolo (grande tuberosità): si trova sul lato laterale dell’osso, con una superficie anteriore e una posteriore. I tre muscoli della cuffia dei rotatori, sovraspinato, infraspinato e piccolo rotondo, si attaccano rispettivamente alle faccette superiore, media e inferiore del grande tubercolo.
Piccolo tubercolo (piccola tuberosità): è molto più piccolo del grande tubercolo situato sotto la testa e presenta solo una superficie anteriore. Qui è dove si attacca il quarto e ultimo muscolo della cuffia dei rotatori, il sottoscapolare.
Solco intertubercolare: a separare le due tuberosità c’è un solco profondo noto come solco intertubercolare o solco bicipitale. Il tendine della testa lunga del bicipite emerge dall’articolazione della spalla e scorre attraverso questo solco. I bordi del solco intertubercolare sono conosciuti come labbra, dove si inseriscono il grande pettorale, il grande rotondo e il latissimus dorsi.
Collo chirurgico: è la parte tra le tuberosità e l’asta dove l’omero si restringe per formare il collo chirurgico prima di estendersi verso l’articolazione del gomito. Qui i vasi circonflessi omerali e il nervo ascellare giacciono contro l’osso.
2. L’albero
Un lungo fusto cilindrico (corpo) costituisce la parte centrale dell’omero. Presenta una superficie ruvida sul lato laterale, nota come tuberosità deltoidea, poiché lì si attacca il muscolo deltoide. La larghezza dell’osso aumenta gradualmente oltre la tuberosità deltoidea, raddoppiando man mano che si sposta verso l’articolazione del gomito.
Una depressione superficiale chiamata solco radiale (o spirale) corre diagonalmente lungo la superficie posteriore dell’omero, parallela alla tuberosità deltoidea. Questo solco contiene il nervo radiale e l’arteria profonda brachiale.
L’asta funge da superficie per l’attacco di diversi muscoli
Lato anteriore: coracobrachiale, brachiale, deltoide, brachioradiale
Lato posteriore: i capi mediale e laterale del tricipite. La loro origine è segnata dal solco a spirale sul lato posteriore dell’omero.
3. Regione distale dell’omero
L’estremità inferiore dell’omero è l’omero distale, contenente due processi che formano l’articolazione, il capitello e la troclea. La troclea è strettamente incernierata con l’ulna dell’avambraccio, formando metà dell’articolazione del gomito. D’altra parte, il capitello convesso si articola con la testa radiale concava sulla parte laterale del braccio. L’articolazione così formata è il gomito che permette al braccio umano di piegarsi e piegarsi al centro.
Una piccola cavità chiamata fossa dell’olecrano sul lato posteriore dell’osso blocca l’olecrano o la punta dell’ulna nell’osso. Questo bloccaggio ci impedisce di estendere il gomito oltre i 180 gradi. Nonostante ciò, la porzione distale dell’omero contiene anche altre due depressioni, note come fossa coronoidea e fossa radiale. Alloggiano le ossa dell’avambraccio durante la flessione o l’estensione del gomito.
I bordi mediale e laterale dell’omero distale formano le creste sopracondiloidee mediali e laterali. Tra le due creste, la cresta sovracondiloidea laterale è relativamente ruvida, fornendo il sito di origine comune dei muscoli estensori dell’avambraccio.
Le proiezioni extracapsulari dell’osso, gli epicondili laterali e mediali, si trovano immediatamente distalmente alle creste sopracondilari. Entrambi gli epicondili possono essere palpati all’altezza del gomito dall’esterno. Tra i due, il mediale è più grande e si estende maggiormente verso l’articolazione del gomito. Il nervo ulnare passa attraverso un solco presente sul lato posteriore dell’epicondilo mediale.
Articolazioni
Prossimalmente: l’articolazione della spalla (o gleno-omerale) si forma nel punto in cui l’omero si articola con la cavità glenoidea della scapola.
Distale: l’articolazione del gomito si forma nel punto in cui si articola con l’incisura trocleare dell’ulna e il suo capitello si articola con la testa del radio.